La fisioterapia in acqua, conosciuta anche con il termine di idrokinesiterapia, comprende tecniche di trattamento eseguite in acqua a scopo terapeutico. Il termine idrokinesi deriva dal greco “Hydro“, che significa acqua e “Kinesis“, ovvero movimento. Questa modalità di lavoro si può integrare alla riabilitazione tradizionale di patologie ortopediche-traumatologiche, neurologiche e vascolari, poiché risulta essere molto efficace grazie ai principi fisici dell’acqua.
In che modo l’acqua può apportare dei benefici al corpo?
Prima di tutto bisogna evidenziare il fatto che le piscine abilitate all’idrokinesiterapia hanno una temperatura specifica dell’acqua che varia dai 31 ai 34°, ciò permette di ottenere un rilassamento della muscolatura.
Altro principio fisico presente è la galleggiabilità, descritta attraverso il principio di Archimede; ai fini del trattamento acquatico determina una riduzione del peso corporeo e della compressione articolare, determinando una migliore mobilità, una riduzione del dolore durante il movimento e una riduzione del carico.
La pressione idrostatica, spiegata dal principio di Pascal e dalla legge di Stevino, comporta un aumento di pressione all’interno dell’addome. Questo spinge il diaframma verso l’alto, rendendo più faticosa la respirazione, in particolare l’inspirazione, perché i muscoli respiratori devono lavorare contro una maggiore resistenza.
Allo stesso tempo, questo principio favorisce il miglioramento del ritorno venoso e facilita il riassorbimento dei liquidi interstiziali, dei versamenti articolari e degli edemi.
La viscosità, ovvero la resistenza che un fluido oppone al movimento, permette di lavorare contro resistenza e ciò comporta una maggiore attenzione e controllo del movimento.
Non tutti i pazienti però sono compatibili con questa terapia; infatti, sono presenti delle controindicazioni. Tra queste troviamo:
- Patologie cardiache, come scompenso cardiaco grave, cardiopatia ischemica, aritmie a rischio elevato, cardiomiopatie, ipertensione arteriosa grave;
- Incontinenza fecale o urinaria;
- Infezioni cutanee e congiuntiviti.
In base al tipo di patologia presentata si utilizzano tecniche differenti al fine di ottenere gli obiettivi prefissati.
Nel corso del trattamento, per l’esecuzione di esercizi o per la messa in pratica di alcune tecniche, vengono utilizzati anche ausili o supporti:
- Galleggianti e barre natatorie, possono essere utilizzati sia per ridurre ulteriormente il peso corporeo che per dare maggiore stabilità;
- Palette, o guanti palmati, aumentano la resistenza al movimento in acqua e permettono un migliore controllo del gesto, oltre a favorire il potenziamento muscolare.
- Tavolette, permettono sia di eseguire esercizi in maniera assistita che contro resistenza, oppure possono essere utilizzate come supporto per il galleggiamento.
In conclusione, il trattamento in acqua non solo riduce il dolore, ma può aiutarti a ritrovare forza, equilibrio e libertà di movimento.
Se ti è stato consigliato da un professionista, fidati! Può contribuire in modo significativo al tuo percorso di recupero.