L’ipercifosi è un’alterazione della normale curvatura fisiologica della colonna vertebrale, caratterizzata da un aumento della normale cifosi dorsale. Questa anomalia comporta uno squilibrio nella distribuzione dei carichi che, nel tempo, può favorire lo sviluppo di altre condizioni.
Ma che cos’è la cifosi e quando è fisiologica o non?
Il rachide, o colonna vertebrale, è composto da 33-34 vertebre suddivise in cinque regioni, ciascuna con una caratteristica curvatura fisiologica:
- Regione cervicale, comprende 7 vertebre ed è caratterizzata da una lordosi (curva concava posteriormente);
- Regione dorsale, formata da 12 vertebre, presenta una cifosi (curva concava anteriormente);
- Regione lombare, costituita da 5 vertebre e caratterizzata da una lordosi;
- Regione sacrale, composta da 5 vertebre fuse tra loro a formare l’osso sacro, con andamento cifotico;
- Regione coccigea, costituita da 4 o 5 vertebre fuse, che formano il coccige, anch’esso con andamento cifotico.
Quando viene utilizzato il prefisso iper-, si intende un’aumento della curva (lordosi o cifosi) che va oltre i limiti fisiologici.
Per quanto riguarda la cifosi dorsale, la curvatura fisiologica è compresa tra i 20° e i 40°; quando supera questi valori si parla di ipercifosi patologica. La misurazione dei gradi avviene attraverso l’angolo di Cobb, calcolato su radiografia.
L’ipercifosi può avere diverse cause:
- Cattivi atteggiamenti posturali, in questo caso si parla di ipercifosi astenica, ovvero dovuta ad un rilascio della muscolatura posteriore della colonna;
- Congenite, come il morbo di Scheuermann, legato a un’osteocondrosi vertebrale durante la crescita;
- Degenerative, come l’osteoporosi o l’invecchiamento;
- Secondaria, dovuta a patologie, traumi o interventi chirurgici.
La sintomatologia riportata dai soggetti che presentano un quadro di ipercifosi è caratterizzata da dolore dorsale o cervicale e da rigidità del tratto toracico. Le conseguenze, tuttavia, possono essere più rilevanti: la rigidità del rachide dorsale può ridurre la capacità respiratoria, mentre l’alterazione della curva determina una distribuzione dei carichi non corretta. Inoltre, l’ipercifosi può rappresentare anche un problema estetico.
La diagnosi viene effettuata attraverso un esame posturale, attraverso l’utilizzo anche di test come il filo di piombo, e con l’utilizzo di una radiografia, utile per la misurazione dell’angolo di Cobb così da poter valutare la gravità.
Il trattamento conservativo comprende la fisioterapia, con tecniche di ginnastica posturale, e l’uso di corsetti.
Nei casi più gravi si esegue un intervento chirurgico mediante tecniche di stabilizzazione vertebrale e, quando necessario, di osteotomia.
La salute della tua schiena è preziosa. Non trascurare l’ipercifosi, perché può causare non solo dolori, ma anche disagi estetici e psicologici. Fai prevenzione con l’attività fisica e una buona postura ogni giorno, e se i sintomi sono già presenti, contatta i tuoi professionisti di fiducia!