Il gomito del tennista: l’epicondilite

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L’epicondilite, conosciuta anche come “gomito del tennista”, è un’infiammazione dei tendini che si inseriscono nell’epicondilo laterale omerale a livello del gomito.  Coinvolge i muscoli estensori del polso e delle dita, la cui origine si trova nell’epicondilo laterale dell’omero, causando dolore nella parte esterna del gomito e una debolezza dell’avambraccio.

Giochi a tennis o a padel e nel tempo è comparso questo tipo di dolore? La causa potrebbe essere benissimo questa, infatti alcuni sport predispongono a questo tipo di infiammazione poiché determinano un sovraccarico della muscolatura.

Inoltre può essere determinata anche da una predisposizione genetica.

 

Il sintomo principale è rappresentato dal dolore. Questo può insorgere in maniera acuta o graduale e in generale tende a peggiorare con l’esecuzione di movimenti specifici che coinvolgono l’avambraccio e il polso. Lo stesso dolore può essere localizzato (sempre nella zona laterale del gomito), o a volte può irradiarsi fino al polso.

Altro sintomo che può presentarsi, come già detto in precedenza, è la debolezza nell’avambraccio causata dal dolore e dall’infiammazione.

 

Ai fini della diagnosi è molto importante effettuare un’anamnesi sia per verificare se altri componenti della famiglia hanno sofferto di epicondilite, che per raccogliere più informazioni possibili sulle abitudini del soggetto.

Successivamente viene effettuato un esame fisico nel quale vengono svolti alcuni test, la cui positività è indicativa per la diagnosi.

Alcune volte, per confermare la diagnosi o per escludere altre condizioni, viene consigliato di effettuare delle indagini diagnostiche.

L’ecografia muscolare e l’RM sono molto utili ai fini di osservare lo stato dei tendini (se presentano lesioni o se si vedono segni di infiammazione), mentre la radiografia può essere consigliata poiché è efficace per scartare patologie che potrebbero dare sintomi simili.

Nel trattamento conservativo dell’epicondilite vengono utilizzati farmaci per alleviare l’infiammazione e il dolore. Altri componenti importanti per il recupero sono il riposo, che va a ridurre o interrompere le attività che causano dolore, e la fisioterapia.

L’utilizzo di un tutore può essere utile per ridurre la tensione dei tendini e per stabilizzare l’articolazione.

Nei casi più gravi vengono effettuati interventi chirurgici al fine di rimuovere il tessuto danneggiato o di riparare il tendine.

 

È importante, sia per evitare l’insorgenza di questa patologia che per prevenire recidive, effettuare un buon riscaldamento prima delle attività intense ed esercizi di stretching, effettuare i movimenti con la giusta tecnica e rinforzare la muscolatura interessata.

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