La sindrome femoro-rotulea è uno dei disturbi muscolo-scheletrici del ginocchio più comuni. Questa condizione colpisce prevalentemente i giovani atleti, con una incidenza maggiore nelle donne, e si manifesta con dolore nella regione anteriore del ginocchio e limitazione nelle attività quotidiane.
Se avverti dolore al ginocchio, questa potrebbe essere una delle possibili cause. Prima di approfondire la patologia, è utile fare un breve accenno dell’articolazione femoro-rotulea.
Anatomia
L’articolazione femoro-rotulea fa parte del complesso articolare del ginocchio, insieme all’articolazione femoro-tibiale.
La faccia posteriore della rotula presenta una superficie cartilaginea che si articola con la troclea femorale, permettendo sia la trasmissione delle forze di carico, grazie a una cartilagine spessa e resistente, sia la stabilizzazione del ginocchio durante il movimento.
Durante l’estensione del ginocchio, la rotula scivola verso l’alto lungo la troclea femorale; al contrario, durante la flessione, scivola verso il basso. Questo movimento è fondamentale per migliorare l’efficienza del muscolo quadricipite.
Tra le cause che determinano questa condizione troviamo:
- Sovraccarico, dovuto a una eccessiva sollecitazione dell’articolazione;
- Disallineamento rotula, che comporta un’alterazione nella traiettoria della rotula durante il movimento;
- Debolezza muscolare, può influenzare la posizione del ginocchio durante il movimento;
- Età e genere, colpisce prevalentemente gli adolescenti sportivi, con una prevalenza maggiore nel sesso femminile (69%).
La sindrome femoro-rotulea è caratterizzata da dolore nella regione anteriore del ginocchio, localizzato dietro o intorno alla rotula, che compare durante attività come salire o scendere le scale, squat, corsa e salti. Il dolore può essere accompagnato da rigidità articolare, gonfiore, rumori articolari (crepitii) durante il movimento e sensazione di instabilità.
La diagnosi inizia con un’attenta anamnesi, utile per raccogliere informazioni sui sintomi e sulla loro insorgenza.
Successivamente, con l’esame obiettivo, viene analizzato l’allineamento degli arti inferiori, il movimento della rotula durante la flessione e l’estensione del ginocchio, la forza muscolare e la stabilità dell’articolazione. La valutazione può essere accompagnata da test specifici.
Le indagini strumentali non sono sempre necessarie, ma possono essere utili per escludere altre patologie del ginocchio.
Il trattamento della sindrome femoro-rotulea è principalmente conservativo, con l’obiettivo di ridurre i sintomi e ripristinare le normali attività quotidiane. Questo attraverso l’educazione del paziente (al movimento e alla gestione dei carichi) e alla fisioterapia, per rinforzare la muscolatura, migliorare la coordinazione e ridurre le trazioni eccessive sulla rotula.
L’intervento chirurgico, invece, viene preso in considerazione solo nei casi più gravi caratterizzati da alterazioni anatomiche strutturali significative che non rispondono al trattamento conservativo.
Il dolore al ginocchio può essere davvero frustrante, soprattutto quando ti impedisce di praticare le attività che ami. Anche se può sembrare un ostacolo difficile da superare, la sindrome femoro-rotulea si può trattare con successo, soprattutto se si interviene precocemente con un percorso fisioterapico mirato.
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