Dolore al collo: la cervicalgia

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Il dolore al collo è uno dei disturbi muscoloscheletrici più diffusi nella popolazione adulta. Più tecnicamente chiamato cervicalgia o dolore cervicale, si manifesta con un fastidio localizzato nella regione posteriore del collo, che può irradiarsi a testa, braccia e spalle, compromettendo la mobilità e la qualità della vita. Le cause possono essere diverse e, per evitare che questo disturbo diventi cronico, è fondamentale adottare tecniche di prevenzione e trattamento.

 

Hai questo problema? Continua a leggere per cercare di capirne la causa! Intanto, facciamo una breve panoramica sull’anatomia del rachide cervicale.

 

Anatomia colonna cervicale

Il tratto cervicale della colonna svolge delle funzioni fondamentali: sostiene la testa, ne consente i movimenti e protegge il midollo spinale.

Dal punto di vista osseo, le vertebre cervicali sono 7 e la loro struttura comprende punti di repere importanti, dai quali originano o si inseriscono i muscoli di questa zona, fondamentali per il sostegno del cranio e per permettere i movimenti della testa.

Oltre ai muscoli, sono presenti anche legamenti (che stabilizzano la zona), i dischi intervertebrali (presenti tra le vertebre) e i nervi, che fuoriescono dalla colonna per innervare testa, collo, spalle e braccia.

 

Tra le cause più comuni del dolore cervicale troviamo:

  • Postura scorretta;
  • Traumi, come ad esempio il colpo di frusta;
  • Patologie muscolo-scheletriche, come ernie del disco o artrosi;
  • Stress psicologico, che determina un accumulo di tensioni muscolari nella zona cervicale.

 

I sintomi che caratterizzano questa condizione sono:

  • Dolore, localizzato nella regione del collo, o irradiato lungo spalle e braccia;
  • Rigidità muscolare e limitazione dei movimenti;
  • Cefalee (mal di testa);
  • Vertigini e nausea;
  • Formicolio, segno di un coinvolgimento delle radici nervose.

 

La valutazione inizia con un’accurata anamnesi seguita da una valutazione funzionale per testare la mobilità, la forza muscolare e la presenza di segni neurologici.

La diagnosi viene supportata da indagini strumentali quali Rx, RMN (risonanza magnetica nucleare) e elettromiografia.

 

Nella maggior parte dei casi il trattamento del dolore cervicale è conservativo. Questo approccio comprende l’utilizzo di farmaci (antinfiammatori o antalgici), la fisioterapia, che si concentra inizialmente sulla riduzione dei sintomi, per poi proseguire con varie tecniche riabilitative come la posturale o l’idrokinesiterapia.

In alcuni casi, quando l’approccio conservativo non è sufficiente, può risultare necessario passare alla chirurgia. Casi che richiedono questo tipo di intervento sono ad esempio alcune ernie del disco, stenosi del canale vertebrale e instabilità vertebrali.

 

Se anche tu soffri di cervicalgia, non sottovalutare il problema aspettando che passi da solo. Rivolgiti ai tuoi professionisti di fiducia e compi il primo passo verso il tuo benessere.

 

 

 

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