La Tendinopatia Achillea è una condizione degenerativa o infiammatoria che colpisce il tendine di Achille e si manifesta con dolore, rigidità e riduzione della funzionalità. Colpisce soprattutto la popolazione sportiva, in particolare i corridori, poiché il tendine è sottoposto a sovraccarichi e microtraumi ripetuti.
Prima di spiegare meglio questa condizione però, è importante fare un breve accenno sull’anatomia del tendine di Achille.
Anatomia
Il tendine di Achille, o tendine calcaneale, è il più robusto e resistente del nostro corpo. È formato dall’unione dei tendini del soleo e del gastrocnemio; ha origine nella regione postero-inferiore della gamba e si inserisce sulla tuberosità calcaneare.
Per favorire lo scorrimento, questo è circondato da altre strutture quali tessuto connettivo e due borse sinoviali: la borsa retro-calcaneare (tra calcagno e tendine) e la borsa retro-achillea (tra tendine e cute).
Oltre a favorire la flessione plantare del piede, come nello spingersi sulle punte, svolge un ruolo essenziale nella distribuzione dei carichi e delle sollecitazioni durante la deambulazione e la corsa, sopportando fino a 8-10 volte il nostro peso corporeo.
Le tendinopatie achillee si possono classificare in inserzionale e non inserzionale a seconda di quale area è interessata:
- Tendinopatia achillea inserzionale: colpisce l’ultima porzione del tendine di Achille, nei 2 cm più vicini al calcagno;
- Tendinopatia achillea non inserzionale: coinvolge la parte centrale del tendine, tra i 2 e i 6 cm sopra l’inserzione calcaneare.
Il principale fattore di rischio è il sovraccarico funzionale, tipico di chi pratica attività sportive che includono corsa e salti. Possono contribuire anche scarpe inadeguate, errori di allenamento e alterazioni biomeccaniche del piede.
La sintomatologia comprende il dolore, spesso accentuato durante o dopo l’attività fisica, e rigidità mattutina. Nei casi più avanzati possono comparire anche gonfiore e rossore locali.
La diagnosi si basa sull’anamnesi e sull’esame obiettivo, nel quale il dolore si evidenzia alla palpazione del tendine. Può risultare utile anche effettuare un’ecografia per valutare l’ispessimento e l’eventuale degenerazione tendinea.
Il trattamento conservativo rappresenta la prima scelta terapeutica e comprende la sospensione dall’attività che ha generato dolore, l’uso di farmaci FANS, se prescritti da un medico, la fisioterapia, sia attraverso l’uso di terapie fisiche, che con esercizi di rinforzo muscolare, e l’utilizzo di calzature adeguate.
Quando il trattamento conservativo non porta a un miglioramento significativo dopo alcuni mesi, può essere indicato il ricorso alla chirurgia, seguito da un programma riabilitativo specifico e personalizzato.
La tendinopatia achillea è una condizione comune ma gestibile, soprattutto se riconosciuta precocemente e affrontata con il giusto approccio. Non aspettare che il problema diventi cronico; rivolgiti ai tuoi professionisti di fiducia per recuperare la funzionalità e tornare alle tue attività senza dolore.